Internazionale
L’inviato Onu in Libia gela l’accordo Roma-Tripoli
Caos Libia Il generale Hafrat incita gruppi salafiti alla jihad anti-italiana e per ora si tiene, fermi, i porti petroliferi
il ministro degli Esreti Moavero Milanesi con Ghassam Salamé, inviato speciale Onu in Libia
Caos Libia Il generale Hafrat incita gruppi salafiti alla jihad anti-italiana e per ora si tiene, fermi, i porti petroliferi
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 10 luglio 2018
C’è un tale via-vai di politici in questi giorni tra Italia e Libia che come nei vecchi Flipper – arnesi ormai da modernariato – tra le tante luci che si accendono qui e là non si riesce più a seguire il percorso della pallina. Eppure dove vorrebbe portare tutto questo lavorio, quale sarebbe il «goal», il tilt, della partita che sta giocando il «governo del cambiamento», è presto detto: si vuole ripristinare nientemeno che il «Trattato di amicizia italo-libico» firmato a Bengasi il 30 agosto 2008 dal Colonnello Gheddafi e dall’allora premier Berlusconi. Senza alcun ritegno e dando un calcio...