Cultura

L’ipocrisia umanitaria del complesso militare-digitale

L’ipocrisia umanitaria del complesso militare-digitaleScari di guerra con droni di un videogioco

Panapricon virtuali Con decisioni prese a decine di migliaia di chilometri di distanza i droni colpiscono con precisione. Poco importa se a morire sono civili

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 1 aprile 2014
Le due pagine che aprono il volume di Grégoire Chamayou hanno un valore espositivo del tema che lo studioso francese affronta in questo Teoria del drone (DeriveApprodi). Si tratta della conversazione tra alcuni militari di stanza in Nevada sull’azione che un drone da ricognizione e di alcuni elicotteri Apache compiono a oltre undicimila chilometri di distanza. Il teatro di guerra è l’Afghanistan, i militari che parlano stanno invece in una anonima stanza piena di computer e video nella base che coordina le azioni dei droni in giro per il mondo. Sono loro che decidono se far fuoco sugli uomini e...

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