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L’irresistibile vertigine della guerra
Pacifismo In questo vuoto è come se non ci fosse nessuna alternativa credibile alla risorsa assolutizzata delle armi, né diplomazia, né sostegno alle vittime con la mobilitazione di pace
1-4-2022, pesce d’aprile sulla spiaggia di Odessa con una fregata russa di cartone – Getty images
Pacifismo In questo vuoto è come se non ci fosse nessuna alternativa credibile alla risorsa assolutizzata delle armi, né diplomazia, né sostegno alle vittime con la mobilitazione di pace
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 3 aprile 2022
«Va chiamata ‘vertigine’ ogni attrazione il cui primo effetto sorprenda e disorienti l’istinto di conservazione». Così scriveva Roger Caillois in un testo dell’esilio sudamericano, pubblicato nel 1943 ma risalente agli anni appena precedenti, quando la catastrofe della guerra mondiale si avvicinava ed esplodeva. In questo caso, spiegava, «l’essere è trascinato alla rovina e come persuaso dalla visione del proprio annientamento a non resistere alla potente fascinazione che lo seduce terrorizzandolo». Per l’insetto, aggiungeva, «è lo sfolgorare della fiamma, per l’uccello sono gli occhi fissi del serpente». Per l’uomo è l’attrazione irresistibile del vuoto. In particolare di quel vuoto estremo che...