Internazionale
L’Isis c’è e colpisce Manbij: quattro marines tra le vittime
Siria Un attentato kamikaze nel nord della Siria uccide 18 persone, mentre Pence a Washington dava Daesh per «sbriciolato». Trump promette a Erdogan una zona cuscinetto a Rojava. Ma i curdi dicono no: «Zona di sicurezza solo se gestita dall'Onu»
Il ristorante nel centro di Manbij dopo l'attentato kamikaze
Siria Un attentato kamikaze nel nord della Siria uccide 18 persone, mentre Pence a Washington dava Daesh per «sbriciolato». Trump promette a Erdogan una zona cuscinetto a Rojava. Ma i curdi dicono no: «Zona di sicurezza solo se gestita dall'Onu»
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 17 gennaio 2019
La telecamera di sorveglianza puntata su Sindis Street, nel centro di Manbij, ha ripreso la brutale esplosione. Sono le 12.38 di ieri, ora locale. È l’ora di pranzo e il ristorante Qeser al Umaraa, come ogni giorno, è pieno. È lì dentro che un attentatore suicida si fa saltare in aria. Il bilancio attuale è di 18 morti, 14 civili e quattro marines statunitensi. Manbij non è un luogo qualsiasi: è la città, nel nord della Siria, dove sono di stanza i 2mila soldati Usa inviati a sostegno delle Forze Democratiche Siriane. Poche ore dopo arriva la conferma della coalizione...