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L’Italia e il grande gioco del petrolio
Libia-Eni Il Cane a sei zampe non nasconde le difficoltà legate «a rischi geopolitici e di instabilità finanziaria» nel paese, ma non intende smobilizzare le proprie attività. Sono soprattutto le ingerenze della Turchia, per mettere le mani sulle riserve di idrocarburi di Tripoli, a minare la presenza delle compagnie petrolifere occidentali. Quella italiana su tutte
La filiale libica di Mellitah Oil & Gas
Libia-Eni Il Cane a sei zampe non nasconde le difficoltà legate «a rischi geopolitici e di instabilità finanziaria» nel paese, ma non intende smobilizzare le proprie attività. Sono soprattutto le ingerenze della Turchia, per mettere le mani sulle riserve di idrocarburi di Tripoli, a minare la presenza delle compagnie petrolifere occidentali. Quella italiana su tutte
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 15 gennaio 2020
La Libia è il quinto fornitore di petrolio dell’Italia, con scambi per oltre 4 miliardi di euro nel 2018, occupa il nono posto tra i paesi esportatori di petrolio al mondo e possiede ingenti riserve petrolifere, circa 48 miliardi di barili, secondo le stime dell’Us Energy Information Administration. Oltre al greggio, in Italia sono arrivati 6 miliardi di metri cubi di gas, l’8% del totale importato, attraverso il gasdotto Greenstream che raccogliere il gas proveniente dai due giacimenti di Bahr Essalam e Wafa per poi approdare a Gela, in Sicilia. L’interscambio tra i due paesi si è attestato nel 2018...