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L’Italia sfida la Francia, mission impossible

L’Italia sfida la Francia, mission impossible

Rugby Tra oggi e domenica si giocano le ultime otto partite della fase di qualificazione, poi si andrà all’eliminazione diretta. Più che difficile, il match degli azzurri è 'fuori portata'

Pubblicato circa un anno faEdizione del 6 ottobre 2023

Lo stadio è il medesimo, il Parc Olympique di Lione dove una settimana fa l’Italia ha subito una delle peggiori sconfitte nella storia della sua partecipazione alla coppa del mondo di rugby. Cambia l’avversario, non più gli All Blacks ma la Francia. Un avversaria altrettanto difficile, seconda nel ranking mondiale, capolista nel girone di qualificazione. Più che “difficile” potremmo dire “fuori dalla portata” per gli azzurri. Contro di loro domani sera l’Italia dovrebbe giocarsi le ultime esilissime chances di raggiungere i quarti di finale, obbiettivo mai raggiunto prima che oggi appare niente più che un miraggio. Tra oggi e domenica si giocano le ultime otto partite della fase di qualificazione, poi si andrà all’eliminazione diretta. Nel girone A, quello dell’Italia, i giochi appaiono ormai fatti, a meno di non dare per possibile un successo degli azzurri sui coqs che non solo avrebbe del clamoroso ma sprofonderebbe un’intera nazione, la Francia, in uno stato di grave prostrazione.

ANCHE nel girone C le cose sembrano ben definite. Il Galles capolista affronta la Georgia ormai eliminata e Figi affronta il Portogallo con la certezza che gli basterebbe perdere con un punto di bonus difensivo per passare il turno. L’Australia, con entrambi i piedi già nella fossa, resta a guardare, chiusa tra le mura del suo albergo di Saint Eienne, attaccata agli schermi tv, sperando nel più improbabile dei miracoli che prolungherebbe il suo soggiorno in terra di Francia. Per la seconda volta dopo il 2015, quando l’Inghilterra, che pur era padrone di casa, fu eliminata al primo turno, una nazione vincitrice del titolo – i wallabies trionfarono nel 1991 e nel 1999 – si ritrova fuori. E’ un’eliminazione che fa molto rumore ma che rispecchia lo stato di crisi profonda del rugby australiano.

Anche nel girone B i giochi sono quasi fatti (Sudafrica già certo della qualificazione) ma rimane tuttavia un’incognita da sciogliere. Sabato sera allo Stade de France di Parigi c’è il big match tra Irlanda (14 punti) e Scozia (10 punti). Qualora gli scozzesi vincessero senza concedere punti di bonus l’Irlanda sarebbe fuori. Possibilità che questo accada: poche. Fin qui gli irlandesi hanno macinato gioco, segnato una valanga di punti e hanno esibito una difesa quasi impenetrabile. Rimangono i grandi favoriti per il titolo, in ragione dei risultati degli ultimi due anni e del primo posto nel ranking di World Rugby. Ma c’è pur sempre la maledizione che per nove edizioni ha pesato sui ramarroni verdi: mai andati oltre i quarti di finale, nemmeno quando schieravano una squadra accreditata per un posto sul podio. Questa dei precedenti è una di quelle cose che fanno nascere cattivi pensieri avvelenando le vigilie dei match decisivi. E poi c’è un’antica rivalità con gli scozzesi. Chissà.

INFINE il girone D. Qui si gioca un match decisivo, dentro o fuori. E’ Argentina-Giappone, in programma domenica a Nantes (ore 13:00). Nove punti a testa con l’Inghilterra a quota 14 già qualificata. Nessuna delle due squadre ha finora entusiasmato ed entrambe si ritrovano in questa sfida in una condizione di equilibrio che sarà il campo a risolvere. Abbiamo già detto dell’Italia. Deve prima di tutto mostrare di aver superato lo choc del match con gli All Blacks. Una sconfitta brutta, il cui modo ancor offende, di quelle che lasciano il segno e mettono in dubbio le poche certezze fin qui acquisite. Va preso atto che mai nei precedenti tra le due squadre si erano visti i tuttineri così agonisticamente cattivi, così determinati a fare sfoggio della loro superiorità. Il match di venerdì scorso si è disputato nelle peggiori condizioni possibili: una squadra neozelandese ferita nell’orgoglio dalla sconfitta con la Francia e dalle critiche piovutele addosso, giudizi sferzanti che alludevano persino a un possibile declino del loro rugby. Gli All Blacks hanno voluto rimettere le cose a posto e hanno scelto di farlo contro una squadra del cosiddetto Tier 1, l’élite del mondo ovale: se al posto dell’Italia ci fosse stata la Scozia o il Galles la furia agonistica sarebbe stata identica ma non uguale lo scarto del punteggio. Questa è la sola attenuante che possiamo riconoscere agli azzurri il cui gioco si è progressivamente sgretolato sotto il maglio degli uomini in nero. Adesso bisogna voltare pagina o almeno provarci. “Quella brutta partita non definisce quel che siamo. Capirei se fossero 3,4, 5 di fila, ma non è così”, ha detto Kieran Crowley. Giusto.

CONTRO i francesi c’è una prima linea interamente nuova: giocano Ferrari, Faiva e Ceccarelli in sostituzione di Fischetti (frattura alle cartilagini di tre costole), Nicotera (trauma alla testa) e Riccioni (in panchina). Fuori anche Dino Lamb (contusione alla coscia). La lezione degli All Blacks ha presentato il conto anche sotto il profilo degli infortuni. Si ritorna alla formula con Allan apertura, Garbisi primo centro e Capuozzo estremo, mentre Pierre Bruno è schierato all’ala. La Francia farà a meno del suo fuoriclasse. Il mediano di mischia Antoine Dupont, uno dei più forti giocatori del mondo, ha rimediato una frattura allo zigomo durante il match con la Namibia di due settimane fa. Lo hanno operato, riaggiustato e da qualche giorno è tornato ad allenarsi con la squadra. Per giocare dovrà però aspettare il via libera nel rispetto del protocollo medico in materia di traumi alla testa. Per ora niente nulla osta, poi si vedrà: lo attendono con una certa impazienza, considerato che les bleus devono già fare a meno di Romain Ntamack, il suo compagno di reparto in mediana. Sarà comunque una Francia al suo meglio, con un pack tostissimo e una trequarti che unisce potenza e grandi virtù tecniche. Thomas Ramos, l’estremo, è un cecchino infallibile nei calci piazzati, Gael Fickou e Damian Penaud i creativi da temere.

Italia: Capuozzo; Bruno, Brex, P. Garbisi, Ioane; Allan, Varney; L. Cannone, Lamaro, Negri; Ruzza, N. Cannone; Ceccarelli, Faiva, Ferrari.

Francia: Ramos; Penaud, Fickou, Danty, Bielle-Biarrey; Jalibert, Lucu; Aldritt, Ollivon, Jelonch; Flament, Woki; Atonio, Mauvaka, Baille.

TV: Sky Sport 1 e Rai2 HD, 21:00.

 

 

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