Internazionale
Lo scudo del Rojava è la sua gente
Siria Viaggio nel modello dell’autodifesa popolare, cardine del confederalismo democratico della Siria del Nord-est. Formazione politica prima che militare, unità multietniche e due linee del fronte: l’Isis e la Turchia. Mentre il mondo resta a guardare
Combattenti delle unità femminili curde Ypj ad Hasakah – Chiara Cruciati
Siria Viaggio nel modello dell’autodifesa popolare, cardine del confederalismo democratico della Siria del Nord-est. Formazione politica prima che militare, unità multietniche e due linee del fronte: l’Isis e la Turchia. Mentre il mondo resta a guardare
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 29 luglio 2021
Chiara CruciatiDI RITORNO DAL ROJAVA
La linea del fronte è a poco più di un chilometro dalla casa di due piani di Tel Temer diventata il quartier generale delle Msf, le unità di difesa siriache cristiane nel Rojava. Oltre quella linea stazionano le truppe turche e i miliziani islamisti che hanno occupato il cantone di Afrin nell’aprile 2018 e un anno e mezzo dopo un corridoio di terre lungo 100 chilometri alla frontiera nord. Non ci sono solo loro. Ci sono anche tanti civili rimasti a vivere nelle loro case nonostante le forze occupanti stacchino acqua ed elettricità per costringerli ad andarsene, brucino i campi...