Sheikh Siyah al-Turi sulle terre di Al Araqib nel deserto del Naqab – Ap/Hazem Bader
Internazionale
Lo sgombero invisibile del Negev non è mai finito
Palestina/Israele Nel 1951, in tempo di pace, lo Stato di Israele ordinò un’operazione militare contro propri cittadini, i beduini palestinesi del deserto meridionale. Poi con una legge «a tempo» gli prese le terre. Lo storico israeliano Gadi Algazi racconta la sua scoperta, che ora entra di prepotenza nelle aule di tribunale chiamate a decidere il destino dei villaggi beduini
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 18 marzo 2022
«Qui ad al Araqib i vivi dormono accanto ai morti». Sheikh Siyah al-Turi ha 72 anni, folti baffi bianchi e 87 denunce. Sono i fascicoli aperti contro di lui negli ultimi due decenni dalle autorità israeliane perché, insieme ad altre famiglie beduine palestinesi, insiste a vivere nel suo villaggio. Si chiama Al Araqib, è una minuscola comunità nel deserto del Naqab (Negev), sud dell’attuale Stato di Israele, e ha un ben poco invidiabile record: è stato demolito dai bulldozer israeliani già 197 volte. Case di mattoni, tende, ogni volta le 22 famiglie palestinesi devono ricostruire tutto. Oppure abituarsi a vivere...