Internazionale

L’omicidio di Berta Cáceres come «spartiacque»

L’omicidio di Berta Cáceres come «spartiacque»Berta Cáceres

2016/2020 Il ricordo di Gustavo Castro Soto, che quella notte rimase ferito: «... la coscienza, la dignità e il coraggio di lottare per quello in cui credi e che vuoi difendere. Penso che questo sia il suo lascito più importante»

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 4 marzo 2020
La notte tra il 2 e 3 marzo del 2016 dei colpi di pistola squarciavano il silenzio di La Esperanza, nel dipartimento di Intibucá, a ovest della capitale dell’Honduras, Tegucigalpa. Sono alcuni uomini a sparare. A terra, morta, in casa sua, rimane Berta Cáceres, attivista ambientalista e coordinatrice del Copinh. Colpi di pistola raggiungono anche Gustavo Castro Soto, amico di Berta, messicano, direttore dell’ong Otros Mundos Chiapas Ac che era ospite a casa sua. Quattro anni dopo quella notte, Gustavo ricorda così l’amica. «Berta, credo, ha cambiato la vita a molti di noi che le siamo stati vicini. Ci ha...

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