Visioni

L’opera della rivolta tra intima fragilità e orrori del Novecento

L’opera della rivolta tra intima fragilità e orrori del Novecento

La prima alla Scala «Attila», composizione giovanile di Verdi, ha inaugurato la stagione del Teatro. Alla direzione Riccardo Chailly, con l'allestimento fuori dal tempo di Davide Livermore

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 8 dicembre 2018
L’inaugurazione della stagione del Teatro alla Scala di Milano arriva come ogni anno puntuale a ricordarci che abbiamo bisogno di riti collettivi. In una cultura come quella popolare italiana, storicamente «conformista, colonialista, razzista, schiavista, qualunquista» (è Pasolini a dircelo), dimenticati il saturnale pagano e il carnevale cristiano (ridotto a una festa per bambini), eccezion fatta per le partite di calcio e i social network, non ci sono più cerimonie aggreganti dove le componenti della società (le classi, i poteri, gli stereotipi) possano incontrarsi se non proprio mescolarsi. LA CONTRAPPOSIZIONE rituale delle due compagini di figuranti, quella dentro e quella fuori...

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