Italia
«L’orribile mattanza» dei detenuti di Santa Maria Capua Vetere, la procura chiede 107 rinvii a giudizio
La «perquisizione straordinaria» venne effettuata il 6 aprile 2020. Molto gravi i capi di imputazione: tortura, lesioni, falso e depistaggio Per la morte di Hamine Lakimi, avvenuta il 4 maggio mentre era in isolamento dopo aver subito il pestaggio, i pm hanno formulato il reato di omicidio colposo, morte come conseguenza della tortura
Un'immagine della telecamere di sorveglianza del carcere di Santa Maria Capua Vetere – Ansa
La «perquisizione straordinaria» venne effettuata il 6 aprile 2020. Molto gravi i capi di imputazione: tortura, lesioni, falso e depistaggio Per la morte di Hamine Lakimi, avvenuta il 4 maggio mentre era in isolamento dopo aver subito il pestaggio, i pm hanno formulato il reato di omicidio colposo, morte come conseguenza della tortura
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 27 aprile 2022
Sei aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ai danni dei detenuti avviene «una orribile mattanza», come l’ha definita negli atti il gip Sergio Enea: si sarebbe trattato di una violenta rappresaglia dopo le proteste scattate a inizio mese, quando si era diffusa la voce che un detenuto addetto allo smistamento dei pacchi era positivo al Covid. Una protesta che non avrebbe dato luogo a reati, tanto da finire in archiviazione per 14 detenuti denunciati dalla penitenziaria. Per quella «mattanza» il pm Alessandro Milita ha chiesto ieri 107 rinvii a giudizio. La struttura era sovraffollata, impossibile il distanziamento...