Visioni
L’Oscar di un’industria che non guarda il cinema
Academy Awards «Everything Everywhere All at Once» ottiene senza sorprese sette statuette. Il trionfo di A24, lo studio di New York, lo streaming di Netflix, la nuova propensione ideologica del voto. Un’edizione blindata
Daniel Kwan e Daniel Scheinert, registi di «Everything Everywhere All at Once» – foto Ap
Academy Awards «Everything Everywhere All at Once» ottiene senza sorprese sette statuette. Il trionfo di A24, lo studio di New York, lo streaming di Netflix, la nuova propensione ideologica del voto. Un’edizione blindata
Pubblicato più di un anno faEdizione del 14 marzo 2023
Giulia D'Agnolo VallanNEW YORK
Nel suo pezzo di commento ai risultati della 95esima edizione degli Academy Awards, il giornalista del «New York Times» Brooks Barnes scrive che un giorno gli storici del cinema guarderanno indietro a questo momento come alla nascita di un’altra Nuova Hollywood. Purtroppo, il paragone con la new wave di giovani autori che, alla fine degli anni Sessanta, invase lo studio system hollywoodiano di nuove idee, stili e immaginari, non potrebbe essere più sbagliato. Anche se – mentre giganti di quella new wave come Spielberg e Cameron, che oggi hanno i capelli bianchi, sedevano in panchina, e le Majors non hanno...