Europa
L’ospite straniero di Berlino est
Arrestiamo umani Viaggio nel centro di accoglienza della capitale tedesca, dove centinaia di profughi (siriani, afghani e kosovari) tentano la loro seconda vita dopo le aperture di Angela Merkel. E dove la scommessa numero uno è l’integrazione
Il villaggio di container di Koepenick – Sebastiano Canetta
Arrestiamo umani Viaggio nel centro di accoglienza della capitale tedesca, dove centinaia di profughi (siriani, afghani e kosovari) tentano la loro seconda vita dopo le aperture di Angela Merkel. E dove la scommessa numero uno è l’integrazione
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 5 maggio 2016
Il «villaggio dei container» circondato dai condomini prefabbricati all’epoca della Ddr. Un modello di accoglienza per rifugiati e migranti che il Senato di Berlino immagina di replicare ovunque. La vita quotidiana di 400 siriani, iracheni, afgani (più alcuni magrebini e bosniaci) scandita fra cucina, asilo, sala giochi e computer, laboratori, aule per i corsi di tedesco base. Via Salvador Allende civico 2, quartiere di Köpenick a 17,5 chilometri da Alexanderplatz, 59.200 residenti nel profondo Est. Al cancello d’ingresso del Containerdorf un gruppetto di siriani fuma. Achmed scappato da Aleppo compulsa il cellulare perché da una settimana non ha più notizie...