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L’Spd sceglie lo status quo, senza prospettiva sul futuro
Quando la prognosi è infausta non vi è nulla di più naturale e istintivo che prendere tempo, rinviare il momento della definitiva disfatta. Non ci sarebbe dunque da stupirsi che […]
Quando la prognosi è infausta non vi è nulla di più naturale e istintivo che prendere tempo, rinviare il momento della definitiva disfatta. Non ci sarebbe dunque da stupirsi che […]
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 5 marzo 2018
Quando la prognosi è infausta non vi è nulla di più naturale e istintivo che prendere tempo, rinviare il momento della definitiva disfatta. Non ci sarebbe dunque da stupirsi che il 66 per cento degli iscritti alla Spd abbia dato il suo assenso alla riedizione della Grande coalizione con la Cdu di Angela Merkel e la Csu di Horst Seehofer. Un ritorno alle urne si annunciava catastrofico. E questa paura ha influito ben più di qualsiasi pulsione governativa. Bisogna riconoscere a ogni modo che la decisione finale del partito di rinnovare l’alleanza è passata attraverso un procedimento democratico ineccepibile, tanto...