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Lucrative contraddizioni dello sport moderno
Rifugiati Dopo lo spot del Refugees Team a Rio 2016. La realtà purtroppo sembra riaffermare anche qui la logica dei muri e dell'esclusione
Agosto 2016, Il primo «Refugees Team» olimpico della storia sfila alla cerimonia di apertura dei giochi di Rio de Janeiro – LaPresse
Rifugiati Dopo lo spot del Refugees Team a Rio 2016. La realtà purtroppo sembra riaffermare anche qui la logica dei muri e dell'esclusione
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 27 settembre 2016
La partecipazione di una squadra di rifugiati alle Olimpiadi di Rio ha catturato l’attenzione dei mezzi di informazione di buona parte dell’Occidente. Più d’uno, senza troppa fantasia, l’ha definita «una grande storia Olimpica». Tutto ciò è comprensibile se si tiene a mente che tra principi del movimento olimpico vi è quello di «contribuire alla costruzione di un mondo migliore e più pacifico educando la gioventù per mezzo dello sport, praticato senza discriminazioni di alcun genere» (articolo 6 della Carta Olimpica). Nel sogno delle Olimpiadi, lo sport viene inteso come massima espressione degli ideali universali di uguaglianza e inclusione sociale. Nel...