Internazionale

L’udienza di Israele: il 7 ottobre fu genocidio, a Gaza è autodifesa

Manifestante con la bandiera palestinese e il volto di Mandela di fronte alla Corte dell’Aja Ap/Patrick PostUna manifestante con la bandiera palestinese e il volto di Mandela di fronte alla Corte dell’Aja – Ap/Patrick Post

La corte del miracolo La risposta alle accuse del Sudafrica di fronte alla Corte internazionale, che promette: sentenza «il prima possibile». I legali israeliani non trattano i crimini citati da Pretoria, ma le responsabilità in capo ad Hamas

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 13 gennaio 2024
Alle 13.05 di ieri la presidente della Corte internazionale di Giustizia, Joan E. Donoghue, ha chiuso la seconda udienza del caso Sudafrica vs Israele. Il più alto tribunale del pianeta risponderà all’accusa di violazione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del genocidio del 1948 «il prima possibile». Quando i 15 giudici si alzano solenni, l’aria sembra sospesa. Le ultime 48 ore resteranno nella storia del diritto internazionale. Per il ruolo del Sudafrica post-apartheid, quasi a rappresentare un pezzo di sud del mondo che prende parola. Per la pesantezza delle accuse, elencate mentre Gaza è all’inferno. E perché è...

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