Visioni

Luis Ospina, quando due amici hanno rivoluzionato il cinema in Colombia

Luis Ospina, quando due amici hanno rivoluzionato il cinema in ColombiaLuis Ospina

Cinema Incontro col regista colombiano, inventore di immaginari anarchici, a cui il festival Doclisboa dedica la retrospettiva. «A Cali, nel 1971, ho ritrovato un vecchio amico, Carlos Mayolo. Abbiano iniziato a girare film sulla nostra società, organizzato rassegne, fondato la rivista Ojo al cine»

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 26 ottobre 2018
Il cinema di Luis Ospina ruota attorno a tre capisaldi: la città, la memoria e la morte trattati con forme, generi e formati cinematografici diversi. Il primo filone contraddistingue tutta la prima parte della sua produzione, interamente dedicata alla città natale Cali, dall’esordio Oiga, vea! (1972), realizzato con l’amico di una vita Carlos Mayolo, in cui osserva le trasformazioni della città durante i VI Giochi Panamericani – con l’esclusione della popolazione dal grande evento. Sempre con Mayolo, Ospina firma Agarrando pueblo (1978) una denuncia impertinente della «pornomiseria», quel cinema miserabilista che si arricchisce vampirizzando la povertà. CON GLI AMICI poi...

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