Internazionale
Lula accetta il carcere ma la lotta continua: «I criminali sono loro»
Brasile L’ex miglior presidente che il Paese abbia mai avuto annuncia che si consegnerà alla polizia e saluta la sua gente con un discorso di resistenza e di speranza: «La morte di un combattente non ferma la rivoluzione»
Lula saluta i suoi davanti alla sede del sindacato metalmeccanici di San Paolo – Afp
Brasile L’ex miglior presidente che il Paese abbia mai avuto annuncia che si consegnerà alla polizia e saluta la sua gente con un discorso di resistenza e di speranza: «La morte di un combattente non ferma la rivoluzione»
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 8 aprile 2018
È stato un discorso di resistenza, di lotta, di speranza e di denuncia quello rivolto da Lula alla moltitudine riunita a São Bernardo do Campo, prima di consegnarsi, «a testa alta», alla polizia federale di Curitiba. «Se dipendesse dalla mia volontà – ha spiegato ai sostenitori – io non andrei, ma lo farò. O a partire da domani diranno che sono latitante». Impensabile chiedere asilo politico: «Alla mia età», ha detto, «meglio affrontarli a viso aperto», nella certezza che «la storia dimostrerà» che «sono loro ad aver commesso un crimine». “LORO” sono il giudice Sérgio Moro, l’esponente più brillante della...