Italia
L’umanità interrotta sulla rotta balcanica
A distanza di mesi dall’incendio del campo di Lipa, al confine tra Bosnia e Croazia poco o nulla è cambiato. Migliaia di migranti afgani e pakistani vivono in condizioni abominevoli
Accampamenti di migranti asiatici al confine tra Bosnia Erzegovina e Croazia – Mattia Marinolli
A distanza di mesi dall’incendio del campo di Lipa, al confine tra Bosnia e Croazia poco o nulla è cambiato. Migliaia di migranti afgani e pakistani vivono in condizioni abominevoli
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 15 settembre 2021
Serena TarabiniVELIKA KLADUŠA, BOSNIA ERZEGOVINA
Umar ha 56 anni e viene da Meydan Shahar, una città dell’Afghanistan centrale molto vicina a Kabul. È un Hazara, gruppo etnico minoritario di origine turco-mongolica e di fede sciita, dedito prevalentemente all’allevamento e che nelle città costituisce un sottoproletariato oggetto di discriminazioni diffuse. In Afghanistan faceva il carrozziere e se ne è andato per motivi politici «Mio padre è stato messo in prigione dai talebani due volte» racconta uno dei figli «lo accusavano di parlare con i militari, lo consideravano una spia, lo minacciavano di morte». Si sono messi in cammino più di un anno fa e la loro...