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L’uomo forte decide sulla Libia, l’Italia brancola nel buio
Mediterraneo La verità è che non siamo né carne né pesce. Non stiamo con Sarraj e non stiamo con Haftar ma non siamo neppure realmente neutrali. E soprattutto non sappiamo cosa ci facciamo noi qui, nel Mediterraneo, oltre a respingere o accogliere profughi a seconda delle stagioni politiche e meteorologiche
Il premier libico Sarraj con il presidente turco Erdogan a Istanbul – LaPresse
Mediterraneo La verità è che non siamo né carne né pesce. Non stiamo con Sarraj e non stiamo con Haftar ma non siamo neppure realmente neutrali. E soprattutto non sappiamo cosa ci facciamo noi qui, nel Mediterraneo, oltre a respingere o accogliere profughi a seconda delle stagioni politiche e meteorologiche
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 3 gennaio 2020
Siamo finiti nelle mani di Erdogan (e Putin), eccolo qui il vero «uomo forte» cui aspirano gli sprovveduti italiani descritti nell’ultimo editoriale di Norma Rangeri. Visto che noi non decidiamo nulla ci pensano i turchi a farlo per noi. Con l’approvazione del parlamento di Ankara di inviare soldati a Tripoli da opporre al generale Khalifa Haftar, l’Italia è sempre più «alleata» di Erdogan, avendo finora sempre sostenuto il governo di Sarraj nonostante le virate dell’ultim’ora di Conte e Di Maio verso il generale della Cirenaica Haftar. Una situazione paradossale. Perché Erdogan è anche uno dei nostri avversari, in quanto con...