Alias Domenica
Majakovskij, struggimenti di un fragile gradasso dal cuore colossale
Poeti sovietici Restituite in note metalliche, squillanti, sature di neologismi e improvvise tenerezze, 17 liriche e due poemi, tradotti da Paola Ferretti: «Poesie d’amore 1913-1930», da Einaudi
El Lissitzky, «Proun», 1923
Poeti sovietici Restituite in note metalliche, squillanti, sature di neologismi e improvvise tenerezze, 17 liriche e due poemi, tradotti da Paola Ferretti: «Poesie d’amore 1913-1930», da Einaudi
Pubblicato più di un anno faEdizione del 7 maggio 2023
I versi di Vladimir Vladimirovich Majakovskij, che negli anni ’60 circolavano fra gli studenti, echeggiavano nella dizione dissacrante di Carmelo Bene che ne fece materializzare «il nero velluto» della voce, come declamava il celebre verso della Casacca del fatuo. La sua fama di poeta ‘smisurato’, col suo 1,89 di altezza, la mandibola squadrata, il pugno da pugile, l’ineguagliabile falcata da «alipede», il fare spavaldo di «arcangelo carrettiere» – parole di Marina Cvetaeva – e infine la Rivoluzione di ottobre, come pretesto o motivo politico per scardinare strutture metriche e consolidati dogmi letterari – tutto questo, assorbito nel gorgo di una...