Internazionale
Marcia vietata, si marcia lo stesso: le donne di Turchia sfidano Erdogan
8 marzo Come ogni anno le autorità provano a impedire il corteo transfemminista. E come ogni anno non ci riescono: decine di migliaia in piazza contro la strage del sisma, i femminicidi, la crescente povertà. Il grido è unico: "Dimettiti"
La Marcia notturna femminista ieri a Istanbul – Ap/Emrah Gurel
8 marzo Come ogni anno le autorità provano a impedire il corteo transfemminista. E come ogni anno non ci riescono: decine di migliaia in piazza contro la strage del sisma, i femminicidi, la crescente povertà. Il grido è unico: "Dimettiti"
Pubblicato più di un anno faEdizione del 9 marzo 2023
«Siamo in rivolta, siamo in lutto, siamo qui, non ce ne andiamo. Siamo la rivolta femminista contro la distruzione capitalista patriarcale». È il messaggio in turco apparso ieri sull’account Twitter della Marcia notturna femminista dell’8 marzo, poche ore dopo l’ufficializzazione del divieto a manifestare nel cuore di Istanbul. Accade ormai da anni, ogni 8 marzo: polizia e governo si barricano dietro piazze chiuse, blocchi stradali, agenti anti-sommossa e l’ovvio ricorso a ordini questurini. Da anni accade anche che le donne e le persone Lgbtqia+ ignorino il divieto. È successo di nuovo ieri. Nel tardo pomeriggio turco sono comparse a centinaia...