Italia
Mare mosso
Reportage Il racconto di una giornata passata in mare aperto con i pescatori del porto di Ancona. Le mani nel ghiaccio e la schiena sempre piegata, debiti e magri stipendi. Un lavoro duro e molto rischioso, come testimoniano i naufragi con vittime a Civitanova Marche, nell’Adriatico, e in Russia nel Pacifico
A bordo della Ulder – Maurizio Pagliassotti, Mauro Ravarino
Reportage Il racconto di una giornata passata in mare aperto con i pescatori del porto di Ancona. Le mani nel ghiaccio e la schiena sempre piegata, debiti e magri stipendi. Un lavoro duro e molto rischioso, come testimoniano i naufragi con vittime a Civitanova Marche, nell’Adriatico, e in Russia nel Pacifico
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 4 aprile 2015
Sul Colle Guasco il profilo del duomo di San Ciriaco è ancora segnato dalle luci artificiali. Nel piccolo bar del porto di Ancona un giovane ragazzo assonnato prepara i caffè per i pescatori ancora a terra. Sono le 4 e 30 di una mattina di marzo, il freddo è tagliente e manca poco all’alba. I muletti corrono nel porto a velocità sostenuta inforcando gli ultimi bancali ricolmi di cassette di polistirolo, i marinai controllano le reti, si accendono sigarette e parlano di mare. Enrico Vigoni è l’armatore e il comandante della «Ulder», l’unico peschereccio rosso del porto. Aspetta che i...