Marina Cvetaeva, addio ai desideri
Kuzma Petrov-Vodkin, «Natura morta con lillà», 1928
Alias Domenica

Marina Cvetaeva, addio ai desideri

Novecento russo Fra appunti sparsi e varianti delle sue poesie, i «Taccuini» scritti da Marina Cvetaeva negli anni 1922-1939, rivelano via via riferimenti a ogni evento cruciale della sua vita: da Voland
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 14 aprile 2024
Nelle lettere spedite negli anni Trenta dai sobborghi parigini di Clamart e Vanves, Marina Cvetaeva lamentava spesso la mancanza di una «stanza tutta per sé» che le consentisse di isolarsi dal caos domestico per dedicarsi alla scrittura. I suoi ripetuti sfoghi verbali sull’impossibilità di ritagliarsi un po’ di quiete sembrano materializzarsi visivamente in un bel disegno a matita della figlia Alja, che la raffigura seduta al tavolo di cucina, impegnata nell’esasperante tentativo di concentrarsi. Lo sguardo assorto che fissa un punto indefinibile davanti a sé, i gomiti confitti nel legno, le mani ostentatamente premute sulle orecchie – tutto in questo...

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