Alias Domenica
Mario Merz e il Sessantotto, flusso di luce
A Torino, Fondazione Merz, la mostra "Sitin" La natura sognatrice dell’artista povero in nove opere realizzate tra ’66 e’ 73. «Stiamo svestendo la cultura per vedere come essa è fatta»: l’anno delle contestazione filtrato dal neon e dalla serie numerica di Fibonacci
Mario Merz, "Sitin", 1968, foto Paolo Pellion, Torino, Fondazione Merz
A Torino, Fondazione Merz, la mostra "Sitin" La natura sognatrice dell’artista povero in nove opere realizzate tra ’66 e’ 73. «Stiamo svestendo la cultura per vedere come essa è fatta»: l’anno delle contestazione filtrato dal neon e dalla serie numerica di Fibonacci
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 1 luglio 2018
Ilaria BernardiTORINO
Sit-in è la forma di protesta basata sull’occupazione di un’area allo scopo di attirare l’attenzione sulle istanze di coloro i quali la attuano. Ma Sitin è anche la parola scritta col neon che, lasciata come in sospeso – in quanto affonda e al contempo non affonda nella cera posta al di sotto di essa, entro una rete in una struttura in ferro –, costituisce e dà il titolo a una nota opera di Mario Merz (Milano 1925 – Torino 2003), artista incluso da Germano Celant nel movimento dell’Arte povera sviluppatosi in Italia nella seconda metà degli anni sessanta. Realizzata nel...