Internazionale

Mariupol, strana normalità tra i primi check point

Mariupol, strana normalità tra i primi check pointUn bambino gioca con una munizione in un campo di addestramento per civili organizzato dall'Unità Azov a Mariupol – Ap/Vadim Ghirda

Crisi ucraina Reportage dalla città del Mare di Azov. Il confine russo, la linea del fronte, è vicino: 500mila abitanti, clima spettrale, nebbia, palazzoni. È tra i centri più a rischio in quanto importante porto commerciale, snodo verso la Crimea. Tra gli abitanti passa una lunga frattura generazionale. Ma anziani e giovani sono tutti sospesi, aspettando il peggio

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 20 febbraio 2022
«Gloria all’Ucraina», dice con ostentata naturalezza l’autista al militare di guardia. Non bastano i suoi modi affabili per farci proseguire spediti verso Mariupol. Prima dell’ingresso in città, in pieno territorio ucraino, c’è un check-point armato, con automezzi, sacchetti di sabbia e barriere di cemento, in cui controllano uno per uno i documenti e i cellulari di chi transita. Per i giornalisti, il permesso per corrispondere dalla Joint Operational Force zone (la regione delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk) ora vale anche qui e il piantone mi ammonisce su tutto ciò che non potrò fare. Mi chiede per chi lavoro...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi