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Martin Schulz logorato dal potere a metà
Spd La manifesta subalternità della socialdemocrazia alla Cdu/Csu, l’adesione piena alle regole della competitività liberista, la revisione «austera» del Welfare tedesco non si possono cancellare con la bacchetta magica di una timida fraseologia di sinistra
Martin Schulz – LaPresse
Spd La manifesta subalternità della socialdemocrazia alla Cdu/Csu, l’adesione piena alle regole della competitività liberista, la revisione «austera» del Welfare tedesco non si possono cancellare con la bacchetta magica di una timida fraseologia di sinistra
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 16 maggio 2017
«Non sono un mago», confessa candidamente Martin Schulz allargando le braccia dopo la rovinosa frana della Spd, il suo partito, nella storica roccaforte socialdemocratica del Nordrhein-Westfalen, il più popoloso Land della Germania. Eppure, al momento della sua candidatura alla Cancelleria, media e sondaggi gli avevano attribuito la capacità magica di compiere un vero e proprio miracolo: rovesciare l’affannosa lotta della Spd, la storica socialdemocrazia tedesca, per la propria sopravvivenza dopo una inarrestabile serie di rovesci in una offensiva vincente. Era sembrata una sfida ardua ma possibile. Tre elezioni regionali perdute in rapida sequenza hanno interrotto i sogni di rivincita della...