Visioni
Materiali «provocativi», il ’68 giapponese
Maboroshi Anche per l’arcipelago nipponico, come per molte zone dell’Occidente, il 1968 rappresenta un anno che simbolicamente racchiude molte delle istanze e delle problematiche sviluppate nei sessanta.
Blood and rose, Tokyo, 1969
Maboroshi Anche per l’arcipelago nipponico, come per molte zone dell’Occidente, il 1968 rappresenta un anno che simbolicamente racchiude molte delle istanze e delle problematiche sviluppate nei sessanta.
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 27 luglio 2018
Anche per l’arcipelago nipponico, come per molte zone dell’Occidente, il 1968 rappresenta un anno che simbolicamente racchiude molte delle istanze e delle problematiche sviluppate nei sessanta. Allo stesso tempo però, l’annata è anche un’apertura incondizionata verso modi alternativi ed altri di intendere le arti e il loro intreccio con politica e movimenti sociali. Fra rivolte studentesche, in verità molte avvennero anche nel 1969, e le proteste dei contadini contro l’esproprio delle terre per la costruzione dell’aeroporto di Narita, solo per citare i due casi più famosi, la fine del decennio coagulò infatti anche un senso di rivolta delle e nelle...