Cultura

Mathias Énard, il contrabbandiere delle parole ritrovate

Mathias Énard, il contrabbandiere delle parole ritrovateUn ritratto di Mathias Énard

Salone del libro di Torino Intervista allo scrittore francese ospite oggi nell'ambito di «Vita Nova». Letteratura e poesia come strumenti di viaggio che intrecciano le culture e interrogano le memorie. «Contrapporre Oriente e Occidente significa interrompere in modo artificiale una linea di continuità che nel corso della storia si è alimentata di rotture come di passaggi. Amo l’idea dell’esilio, della necessità di spostarsi, perfino la condizione dell’apostata. Mi piacciono quelli che si trovano dove non dovrebbero essere»

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 6 dicembre 2020
Mathias Énard ha fatto da tempo del viaggio e della scoperta le caratteristiche del suo approccio alla letteratura come alla poesia. Nato nel 1972 nel centro della Francia atlantica nel corso degli ultimi vent’anni ha vissuto via via a Teheran, il Cairo, Venezia, Damasco, Beirut e, infine, a Barcellona. Dopo una formazione in storia dell’arte all’École du Louvre, ha studiato persiano e arabo, lingua che insegna all’università autonoma della città catalana, e viaggiato a lungo in Medio oriente, nei Balcani e nelle ex repubbliche sovietiche. Nella sua produzione si contano oltre una decina di titoli che spaziano dal romanzo alla...

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