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Meglio una telefonata che una manciata di voti incattiviti
La campagna Dall’inizio dell’anno si sono tolte la vita 48 persone. Quasi una ogni mille persone recluse. Se si fossero ammazzate dall’inizio dell’anno 60 mila italiani liberi, ovvero la stessa proporzione dei detenuti suicidati rispetto al totale della popolazione reclusa, avremmo pensato a un’emergenza nazionale da affrontare con tutti i mezzi a disposizione
Carcere di Regina Coeli, Roma – LaPresse
La campagna Dall’inizio dell’anno si sono tolte la vita 48 persone. Quasi una ogni mille persone recluse. Se si fossero ammazzate dall’inizio dell’anno 60 mila italiani liberi, ovvero la stessa proporzione dei detenuti suicidati rispetto al totale della popolazione reclusa, avremmo pensato a un’emergenza nazionale da affrontare con tutti i mezzi a disposizione
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 11 agosto 2022
Mio figlio si è tolto la vita». «Mio padre si è ammazzato». «Mia sorella si è suicidata». Mio marito, mia moglie, mio cugino, la mia amica sono morti in carcere. «Era in galera da pochi mesi». «Era disperata, sola». «Stava male, aveva già tentato di ammazzarsi varie volte». «Era all’inizio della pena». «Avrebbe dovuto essere liberato». «Era dentro per un avere rubato una pecora». Ogni volta che sulla posta elettronica di Antigone o nei nostri telefoni arrivano mail o chiamate di questo tenore, ci si spezza il cuore. Chi, tra amici e familiari, resta in vita è basito, distrutto, vuole...