Cultura
Memoria accesa di un «meta-sessantotto»
Scaffale Renzo Paris e il suo «Sessantotto visionario», edito da Castelvecchi. Un memoir, scritto come fosse un racconto lungo narrato in prima persona, con i ricordi che intersecano conflitti personali a quelli generali
Scontri a Valle Giulia
Scaffale Renzo Paris e il suo «Sessantotto visionario», edito da Castelvecchi. Un memoir, scritto come fosse un racconto lungo narrato in prima persona, con i ricordi che intersecano conflitti personali a quelli generali
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 30 maggio 2018
È un romanzo? No è un memoir, ma scritto come se fosse un racconto lungo narrato da una voce in prima persona, come fosse parlato, con i ricordi che intersecano i conflitti personali a quelli generali. Con una assunzione di principio importante che potremmo dedurre dal testo: c’è stato un solo ’68, ed è stato quello visionario. UNA PROVOCAZIONE e una lettura dal di dentro, questo Sessantotto visionario di Renzo Paris (Castelvecchi, pp. 90, 12,50 euro) che lascia senza fiato perché rompe la dinamica diffusa della ritualità celebrativa per restituire genuinità ai giorni vissuti. Senza che venga nascosto come un...