Internazionale
Messico, la protesta irrompe fin dentro il Senato, ma la riforma della giustizia di Amlo va
Nuovo Potere Giudiziario Avanza la "democratizzazione" fortemente voluta dal presidente uscente. E la protesta non si placa: "Annulla la divisione dei poteri e mette a rischio i diritti umani". La rabbia dei lavoratori per i tagli in programma
Città del Messico, 10 settembre, la protesta dei lavoratori del settore giudiziario di fronte al Senato – Ap
Nuovo Potere Giudiziario Avanza la "democratizzazione" fortemente voluta dal presidente uscente. E la protesta non si placa: "Annulla la divisione dei poteri e mette a rischio i diritti umani". La rabbia dei lavoratori per i tagli in programma
Pubblicato 2 mesi faEdizione del 12 settembre 2024
Andrea CegnaCittà del Messico
Non è bastata l’irruzione al palazzo del Senato, la sospensione della seduta, il suo spostamento nella vecchia sede istituzionale e neppure le proteste di questi mesi e i tanti dubbi sollevati da diversi punti del dibattito politico. La riforma de Potere Giudiziario in Messico, voluta fortemente dal presidente Andres Manuel Lopez Obrador (Amlo), è passata con 86 voti favorevoli e 41 contrari. Una riforma che porterà all’elezione popolare di 1.600 incarichi governativi, compresi giudici, magistrati e Corte Suprema, che avrà una presidenza rinnovata ogni due anni e il cui mandato dipenderà dal numero di voti ottenuti. La legge prevede che...