Visioni
Michael Moore in Trumplandia: Hillary, I Love You
Cinema Nel rush finale della campagna presidenziale esce a sorpresa il film del regista statunitense. Ma il soggetto vero è mobilitare il voto per Clinton oltre lo spauracchio del candidato repubblicano
Cinema Nel rush finale della campagna presidenziale esce a sorpresa il film del regista statunitense. Ma il soggetto vero è mobilitare il voto per Clinton oltre lo spauracchio del candidato repubblicano
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 20 ottobre 2016
Giulia D'Agnolo VallanNEW YORK
Improvvisata in poco più di un giorno, il film finito solo alle sette di martedì mattina, era la «premiere» meno cerimoniosa possibile. Niente tappeti rossi, niente star. Eppure è bastato l’annuncio via Twitter, nel primo pomeriggio, che la gente si è messa in fila per ore, lungo la Sesta Avenue e Cornelia Street, nel Village. Alcuni avevano portato le sedie pieghevoli. Fatti entrare frettolosamente, sono arrivati luminari dei salotti progressisti newyorkesi – Amy Goodman, Phil Donahue, Joyce Bear, e Chris Rock. Da un traballante tavolino pieghevole, MoveOn.org distribuiva biglietti premio ai volontari che, il prossimo week end, si sono offerti di...