Cultura

Michail Ševelëv e le armi delle false narrazioni

Michail Ševelëv e le armi delle false narrazioni

L'intervista Parla il noto giornalista e scrittore, autore di «Russo No», in libreria da oggi per e/o. Un romanzo che indaga il dietro le quinte dei conflitti in Cecenia e Ucraina e il mondo dei media putiniani. «Per regimi come quello di Putin la propaganda è essenziale. Ha un ruolo che supera persino quello della polizia segreta e della repressione. Ma questa è anche la sua fragilità». «Malgrado il contesto ostile sta però crescendo anche un giornalismo diverso: una generazione che ora non ha voce ma che sarà pronta a dare un contributo quando sarà il momento»

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 9 febbraio 2023
In una realtà come quella russa dove la propaganda di Stato ha occupato da tempo tutti gli spazi della comunicazione, anche un cronista affermato come Michail Ševelëv ha scelto di rivolgersi alla narrativa perché teme che il giornalismo abbia smesso di essere uno «strumento efficace» per favorire il cambiamento. Una riflessione emblematicamente sintetizzata nel dialogo tra i due protagonisti di Russo no, il primo romanzo di Ševelëv ad essere tradotto nel nostro Paese (e/o, pp. 138, euro 17, traduzione di Claudia Zonghetti, postfazione di Ljudmila Ulickaya), nel quale Vadik rivolge a Pavel, quest’ultimo firma affermata della stampa moscovita, un quesito...

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