Internazionale
Migliaia a Roma per Afrin: «Oggi i curdi vivono un nuovo Sykes-Picot»
Corteo nazionale Lungo un percorso militarizzato marciano Uiki, Comunità Curda, Rete Kurdistan e decine di associazioni e individui. Per chiedere la liberazione di Ocalan e per denunciare le connivenze europee con la Turchia
Il corteo #DefendAfrin di Roma – Chiara Cruciati
Corteo nazionale Lungo un percorso militarizzato marciano Uiki, Comunità Curda, Rete Kurdistan e decine di associazioni e individui. Per chiedere la liberazione di Ocalan e per denunciare le connivenze europee con la Turchia
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 18 febbraio 2018
Nel giorno in cui il direttore dell’ospedale di Afrin, il dottor Mohammad, accusa la Turchia di aver usato armi chimiche contro il cantone curdo siriano, a Roma in 5mila si ritrovavano in Piazza dell’Esquilino per marciare in solidarietà con Rojava e chiedere la liberazione di Abdullah Ocalan. Sono trascorsi esattamente 19 anni da quando il leader del Pkk (a cui l’Italia rifiutò l’asilo) fu catturato dai servizi di Ankara in Kenya. Da allora vive in isolamento nell’isola-prigione di Imrali. Lungo un percorso militarizzato, blindati, file di poliziotti e anche un idrante (e con gli attivisti da Firenze che denunciavano online...