Internazionale

Migranti sulla “rotta del demonio”, per un posto in paradiso

Migranti sulla “rotta del demonio”, per un posto in paradisoUn fiume nel fiume. Migranti provenienti da diversi paesi sudamericani e non solo guadano uno dei tanti corsi d’acqua che attraversano la foresta del Darién – Ap

Reportage Al confine tra Colombia e Panama, la selva del Darién ferma la mitica strada panamericana ma non la marcia di chi arriva da sud. Da tutti i sud. In fuga ognuno dal suo inferno. Qui devono vedersela con i paramilitari e i serpenti, la sete, i fiumi impetuosi e i trafficanti che se cadi nel fango per 50 dollari extra ti tirano su. Una tragedia umanitaria e politica. E gli Usa sono ancora lontani

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 21 gennaio 2023
Simone Ferrari YAVIZA (Panama)
«Questa selva è la rotta del demonio. Anzi, è il demonio in persona. Ma se cadi nel fango, c’è sempre qualcuno che ti tira su. Per 50 dollari». Quando parla del Darién, Timoteo abbassa il tono della voce e lascia cadere lo sguardo verso terra. Ha 24 anni ed è uno dei tanti afrocolombiani arrivati giovanissimi a Panama per fuggire dal conflitto armato. È arrivato a 8 anni ed è cresciuto in una comunità indigena embera nella giungla panamense, dove lo chiamano el indio negro. La casa di Timoteo galleggia sulle sponde del Chucunaque: uno dei tanti fiumi che irrompono...

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