Internazionale
Morire in cella in Giappone
Asia La storia di Gianluca Stafisso, simbolo degli abusi sugli stranieri nel paese asiatico: permesso di soggiorno ritirato dopo il divorzio, la detenzione in un centro per l’immigrazione e infine la morte, sospetta, in cella
Giugno 2023, protesta a Tokyo contro i centri per migranti – Getty Images/David Mareuil
Asia La storia di Gianluca Stafisso, simbolo degli abusi sugli stranieri nel paese asiatico: permesso di soggiorno ritirato dopo il divorzio, la detenzione in un centro per l’immigrazione e infine la morte, sospetta, in cella
Pubblicato più di un anno faEdizione del 8 giugno 2023
«La persona desiderata non è più qui». Alla signora A, che chiede di restare anonima, è stato risposto così dai funzionari del centro per l’immigrazione di Shinagawa. È uno dei 17 istituti per stranieri irregolari di Tokyo. Era il 18 novembre scorso e l’anziana donna era andata a visitare Gianluca Stafisso, detenuto da poco più di tre settimane. Il giorno dopo, la signora A. legge sul giornale che nel centro di Shinagawa è morto un cittadino italiano per un sospetto suicidio. È una storia presto dimenticata. Una storia come diverse altre in Giappone, dove negli ultimi 15 anni sono morti...