Alias Domenica
Moroni, anomalie nella chiarezza
La mostra di Giovan Battista Moroni a New York, Frick Collection I curatori (Simone Facchinetti, Arturo Galansino, Aimee Ng) mettono a fuoco deroghe significanti nell'‘œuvre’ sobria e pia del pittore bergamasco del Cinquecento
Alla Frick Collection di New York il "Ritratto di Alessandro Vittoria" di Giovan Battista Moroni, del Kunsthistorisches Museum di Vienna, confrontato con un pezzo del II secolo d. C., del Detroit Institute of Arts
La mostra di Giovan Battista Moroni a New York, Frick Collection I curatori (Simone Facchinetti, Arturo Galansino, Aimee Ng) mettono a fuoco deroghe significanti nell'‘œuvre’ sobria e pia del pittore bergamasco del Cinquecento
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 21 aprile 2019
Tommaso MozzatiNEW YORK
E’ una bella stagione quella toccata di recente in sorte al pittore lombardo Giovan Battista Moroni, originario di Albino (Bergamo) e autore prolifico di una fra le più impressionanti gallerie di volti raccolte nel Cinquecento italiano. Baciato da una fortuna altalenante nel corso del XIX secolo, passando dalle note elogiative di Henry James al secco giudizio di Berenson, l’artista si è visto poi rivalutato – sul piano critico, attraverso gli strumenti di un’attenta filologia – dal proselitismo felice del magistero longhiano, capace di sottolinearne l’apporto ‘europeo’ nel genere del ritratto, con aperture in anticipo sul naturalismo secentesco: tuttavia, durante l’ultimo...