Internazionale
Mosca, la rabbia dei migranti
Russia A fine settembre è esplosa la protesta dei tadjki, stanchi di mazzette e sfruttamento in una città che li vuole invisibili. Manovali e facchini in nero, producono l’11% del Pil della capitale. Ma non c’è integrazione
Lavoratori migranti sulla Piazza Rossa a Mosca – Ap
Russia A fine settembre è esplosa la protesta dei tadjki, stanchi di mazzette e sfruttamento in una città che li vuole invisibili. Manovali e facchini in nero, producono l’11% del Pil della capitale. Ma non c’è integrazione
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 11 ottobre 2017
Yurii ColomboMOSCA
Lo scorso 20 settembre a Mosca, nella zona antistante il centro commerciale Moskva, si erano radunati un migliaio di migranti originari delle repubbliche centroasiatiche. TADJKI, KIRGHIZI, UZBEKI, kazaki. Protestavano, dopo che in mattinata cinque loro compagni erano stati picchiati da vigilantes del centro. I cinque erano finiti all’ospedale e uno per alcuni giorni è rimasto in fin di vita con «gravi ferite al capo e la perdita di materia cerebrale», come registrava il bollettino medico. I migranti volevano spiegazioni dal direttore del magazzino per quanto successo, ma alcuni si sono presentati all’appuntamento con spranghe di ferro devastando tutto ciò che...