Italia

Mose, Renzi dalla palude alla laguna

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Corruzione Il presidente del consiglio annuncia nuovi provvedimenti e la riforma della giustizia entro giugno, ma intanto è costretto a rimettere i piedi per terra dopo l'ubriacatura elettorale e a fare i conti con la realtà che lo costringe a rallentare e ad ammettere le colpe anche del suo Pd: "Chi dei nostri ruba va a casa a calci nel sedere"

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 8 giugno 2014
Niente fa più male della realtà. Lo scandalo del Mose ha riportato Renzi e il suo Pd con i piedi per terra dopo l’ubriacatura elettorale. L’uomo del fare non sa che fare. Si dibatte tra la necessità di agire presto e l’impossibilità di muovere un passo. Due giorni fa il governo avrebbe per lo meno dovuto definire i poteri del supercommissario per Expo Cantone e invece ha rimandato tutto. Per questo Renzi si è dovuto di nuovo rifugiare nella politica degli annunci. Ieri ha detto che non è il momento degli “spot”, ma di “riforme strutturali”. E’ il nuovo ritornello...

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