Europa

Msf: «Se ci negano i porti dovremo interrompere l’aiuto al Viminale»

Msf: «Se ci negano i porti dovremo interrompere l’aiuto al Viminale»

Intervista a Tommaso Fabbri di Msf Fabbri (Msf): A noi interessa salvare vite umane, tutto il resto, inchieste e speculazioni politiche, viene dopo. Se si vuole solo militarizzare il mare per sigillare i flussi, non ci stiamo

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 6 agosto 2017
Dove genericamente si dice «porti», Tommaso Fabbri parla di place of safety, che per quanto più poetico è il termine tecnico usato nel diritto internazionale per indicare un luogo – sia una casa di amici, un ospedale o l’anticamera di una ambasciata o altro – dove concluse le operazioni di salvataggio il profugo possa considerarsi protetto, al sicuro. Dove dal 2006 le convenzioni marittime indicano che il naufrago deve essere condotto «al più presto».Tommaso Fabbri lo chiama in sigla – Pos – che però è meno poetico. È il portavoce dei progetti sul Mediterraneo centrale e supervisiona le missioni search...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi