Internazionale

Mumbai, la città al massimo

Mumbai, la città al massimoLa nota attrice indiana Nainaa Jolly durante una scena di un film – Reuters

Il racconto La città al massimo, nel racconto in prima persona di Alberto Prunetti: le relazioni, le strade, i bar, Bhollywood e i taxisti

Non so come chiamarla. A me viene Mumbai, perché ci ho vissuto quando ormai tutti la chiamavano Mumbai. Però non mi va neanche di darla vinta a chi l’ha ribattezzata anni fa in senso identitario, col nome della lingua marathi. Bombay l’ha voluta Mumbai lo Shiv Sena, il movimento xenofobo e destroide di Bal Thackeray, il padrino da poco defunto che a Maximum City muoveva ogni cosa: dalla politica all’industria cinematografica di Bollywood. É una città che, nel suo centro, dislocato a sud, risulta spezzata a metà. La barriera è un ponte che collega il centro storico – formato dal...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi