Alias Domenica
Nadja Mandel’štam, dolore e gratitudine di una passionale esegeta
Novecento russo Versi celeberrimi di Osip ricevono genealogie inaspettate, mentre una prospettiva intimista illumina la storia della Russia: «Speranza abbandonata», da Settecolori
Aleksandra Ekster, «Composizione», 1917
Novecento russo Versi celeberrimi di Osip ricevono genealogie inaspettate, mentre una prospettiva intimista illumina la storia della Russia: «Speranza abbandonata», da Settecolori
Pubblicato 6 mesi faEdizione del 9 giugno 2024
Quando nei primi anni Venti del secolo scorso Osip Mandel’štam si mostrò a Pietrogrado in compagnia della giovanissima Nadja, pittrice ebrea di belle speranze, ingenua e di salute cagionevole, che aveva conosciuto a Kiev nel 1919, furono in pochi a scommettere sulla solidità della coppia. Si cercò perfino di dissuadere il poeta dal legarsi a una moglie così evidentemente inappropriata. Eppure nessuno meglio di questa piccola donna dall’apparenza inerme sarebbe riuscito nell’impresa di preservare dall’oblio l’opera del poeta inviso al regime, mandandone a memoria i testi proibiti e battendosi per decenni, con titanica forza d’animo, per la sua riabilitazione. Corredata...