Europa
Natale a Lesbo, tra i ventimila rifugiati del campo di Moria
Grecia È l’icona di una catastrofe umanitaria, la città di invisibili nata attorno all’hotspot governativo e dove si moltiplicano le tendopoli. Nell’isola dell’Egeo regna l’ingiustizia, e a gennaio la nuova legge si abbatterà sui diritti dei migranti
Isola di Lesbo – Massimo Sormonta - Progetto senza confini
Grecia È l’icona di una catastrofe umanitaria, la città di invisibili nata attorno all’hotspot governativo e dove si moltiplicano le tendopoli. Nell’isola dell’Egeo regna l’ingiustizia, e a gennaio la nuova legge si abbatterà sui diritti dei migranti
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 27 dicembre 2019
Angela RicciDI RITORNO DALL'ISOLA DI LESBO
La Turchia si vede all’orizzonte: un braccio di mare che i gommoni continuano ad attraversare quotidianamente. L’Europa resta un miraggio, perché chi fugge da guerre e fame diventa prigioniero del campo di Moria. Alla vigilia di Natale, mentre il cielo regalava sferzate di vento e la pioggia di notte, i migranti nell’isola del Mar Egeo hanno raggiunto le 20 mila unità. Intorno alla struttura originaria dell’hotspot governativo si sono moltiplicate le tendopoli fra le colline di ulivi. L’ultima zona è nata dopo l’autunno con le migliaia di nuovi sbarchi di singoli, famiglie, minori non accompagnati. E nella settimana fra il...