Internazionale
Naxi, revival religioso e esotismo
Mille e una Cina Non c’è solo l’«orientalismo interno»: sono le stesse minoranze che si adoperano e si conformano per conseguire maggiore partecipazione politica
Cina, nord-est (1603-1644)
Mille e una Cina Non c’è solo l’«orientalismo interno»: sono le stesse minoranze che si adoperano e si conformano per conseguire maggiore partecipazione politica
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 27 maggio 2020
Che l’integrazione sociale possa essere realizzata tramite l’esperienza della differenza è un’ipotesi sovente trascurata. Il saggio documenta gli “sforzi” compiuti dal Partito Comunista Cinese (PCC) per gestire tale esperienza attraverso l’alterizzazione, l’esotizzazione e la femminizzazione delle culture minoritarie in una modalità che L. Schein definisce “orientalismo interno.” L’analisi nasce dal presupposto che le rappresentazioni dell’alterità non sono sempre l’esito di proiezioni nazionalistiche operate unilateralmente da stato-partito sulle culture in questione, bensì della loro appropriazione da parte delle minoranze stesse che, sagomando un’immagine più appetibile della propria etnicità, si adoperano per conseguire maggiore partecipazione politica. Queste costruzioni dell’alterità etnica sono oltremodo...