Visioni
Negata a Napoli la sua Agorà, al capolinea lo storico cinema
Una scena di «Nuovo cinema paradiso» di Giuseppe Tornatore (1988)
Territori A fronte di un progetto per rinnovare la sala, si è scelto di trasformarla in una struttura ricettiva. Il profitto contro la cultura, i locali rionali scomparsi, la gentrificazione
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 15 luglio 2022
Francesca SaturninoNAPOLI
C’era una volta il Mignon, sala cinematografica sotto la sede napoletana dell’Anmig, Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra. Siamo in via Guantai Nuovi, a due passi dall’affollatissima via Toledo, nel cuore di un grande complesso di architettura razionalista di inizio Novecento. Tra questi edifici spiccano il magnifico Palazzo delle Poste, il Palazzo della Provincia, la Questura: in quanto a bellezza, anche il Mignon non è da meno. Negli anni ’70, la sala diventa Agorà. Nella sua programmazione si alternano pellicole di seconda e terza visione – quando al cinema era possibile recuperare film usciti da un po’, e tutto...