Internazionale

Negli Usa la questione delle case fomenta ancora fenomeni razzisti

Negli Usa la questione delle case fomenta ancora fenomeni razzistiUno sguardo del quartiere Galleria, a Houston

Stati uniti Come ha dichiarato Chrishelle Palay, avvocato per i diritti civili, «le istituzioni stanno di fatto contribuendo a conservare le divisioni razziali del paese»

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 luglio 2017
Non solo i sociologi, ma anche una band come i Parliament, che in un brano del 1975 parlava di «Chocolate Cities and Vanilla Suburbs», hanno sottolineato come le norme contro la segregazione abitativa degli afroamericani più che trasformare le metropoli degli Usa ne abbiano modificato la polarità: quando i neri sono sbarcati in centro, il ceto medio bianco si è trasferito nelle periferie residenziali. UN FENOMENO INIZIATO nel periodo tra le due guerre mondiali, evidente dopo che nel 1968, all’indomani dell’assassinio di Martin Luther King, quando esplose la rabbia dei ghetti neri, Lyndon Johnson firmò gli ultimi atti della legge...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi