Italia

«Nei Cpr abusi sanitari. Ci sono rischi penali, i medici dicano di no»

Il Cpr di Ponte Galeria foto AnsaIl Cpr di Ponte Galeria – Ansa

Patria Galeria Nicola Cocco, infettivologo che lavora nelle carceri milanesi e fa parte della Società italiana di medicina delle migrazioni, spiega tutte le falle del rilascio dell’idoneità al trattenimento. Fuori visite sotto la pressione delle questure, dentro psicofarmaci prescritti a caso

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 8 febbraio 2024
Nicola Cocco è medico infettivologo, ha 40 anni e sa bene cosa significa fornire assistenza sanitaria in contesti di detenzione: da tempo lavora nelle carceri milanesi. Si è occupato anche di Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr): in quello di Ponte Galeria, domenica scorsa, Sylla Ousmane si è tolto la vita. Il medico infettivologo Nicola Cocco, 40 anni Già a Trapani la psicologa del locale Cpr aveva rilevato la drammatica situazione personale e relazionale di Ousmane. Ma una relazione dell’Azienda sanitaria provinciale, sulla cui base la questura ha confermato il trattenimento, negava ogni criticità. Com’è possibile? Per autorizzare l’ingresso...

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