Internazionale
Nel Donbass che resiste «non si può più stare»
Reportage L’artiglieria russa tuona senza sosta su Bakhmut. E la difesa a oltranza di Siversk ha alti costi. Sull'accelerato notturno che porta verso ovest i militari, in licenza per pochi giorni, vogliono solo dimenticare le trincee
La comandante di un plotone dell’esercito ucraino al fronte nella regione di Donetsk – Efrem Lukatsky/Ap
Reportage L’artiglieria russa tuona senza sosta su Bakhmut. E la difesa a oltranza di Siversk ha alti costi. Sull'accelerato notturno che porta verso ovest i militari, in licenza per pochi giorni, vogliono solo dimenticare le trincee
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 luglio 2022
Andrea SceresiniDNIPRO
Le carrozze di terza classe del treno Dnipro-Lviv sono piene di soldati in licenza. Il viaggio è lungo 19 ore, e altre 19 ce ne vorranno per tornare, e dal momento che i giorni di libertà non sono mai più di quattro o cinque ciò significa che questi ragazzi trascorreranno 48 ore a casa e le altre 48 a sonnecchiare sui pancacci duri e tremolanti delle ferrovie ucraine. TUTTAVIA, NESSUNO DI LORO rinuncerebbe mai a questa opportunità. «Rivedere casa mia…», sospira Dimitri, che fino all’altroieri dormiva nel fango delle trincee di Pokrovske. Con sé ha un sacchetto di pane nero,...