Cultura
Nel ritmo ipnotico del dolore
Intervista Parla Valentina Medda, autrice del video «The Last Lamentation» che unisce le litanie delle prefiche e il ricordo dei morti nel Mediterraneo. «Quel mare in cui mi sono bagnata fin da piccola è oggi un cadavere, volevo rendergli omaggio, dirgli addio, offrirgli dignità. Ho cercato un rito funebre leggibile e codificabile per tutti»
Dalla performance di Valentina Medda – Foto Claudia Borgia
Intervista Parla Valentina Medda, autrice del video «The Last Lamentation» che unisce le litanie delle prefiche e il ricordo dei morti nel Mediterraneo. «Quel mare in cui mi sono bagnata fin da piccola è oggi un cadavere, volevo rendergli omaggio, dirgli addio, offrirgli dignità. Ho cercato un rito funebre leggibile e codificabile per tutti»
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 29 marzo 2024
Una processione di donne vestite di nero, un lento cammino verso la spiaggia, fino al mare, per celebrare una cerimonia funebre. Uno sciame sonoro e di silenzi, gesti, una rivisitazione astratta e contemporanea dell’antica tradizione di rituali per rendere omaggio al Mediterraneo, culla di civiltà, luogo di migrazione e naufragi. Un richiamo all’attualità e al lutto in assenza, per ridare dignità a tutte le persone scomparse. È The Last Lamentation, opera video dell’artista Valentina Medda, a cura di Maria Paola Zedda, che è stata proiettata in prima assoluta alla Certosa monumentale di Bologna (per Art City), e da ieri si...